martedì 1 ottobre 2013

PASSIFLORA

PASSIFLORA
(passiflora incarnata)

FAMIGLIA: Passifloraceae
passiflora

HABITAT: America centrale e meridionale, Stati Uniti meridionali. Attualmente è coltivata in molti paesi a clima temperato-caldo.
PARTE USATA: le parti aeree della pianta.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE CONSIGLIATE: estratto secco nebulizzato e titolato in iperoside min. 0,3% (Farmacopea Italiana X), la cui dose giornaliera va da 6 a 8 mg. per kg di peso corporeo, suddivisi in due o tre somministrazioni, di cui una nella tarda serata poco prima di coricarsi.
COMPOSIZIONE CHIMICA: accanto ad acidi fenolici, cumarine, fitosteroli ed eterosidi cianogeni, la pianta contiene numerosi flavonoidi.
PROPRIETÀ TERAPEUTICHEAzione sul sistema nervoso centrale: possiede azione sedativa sul sistema nervoso centrale, soprattutto a livello della zona del midollo spinale che controlla i movimenti e dei centri del sonno. Utile soprattutto nell'insonnia di tipo cerebrale, dove provoca un sonno simile a quello fisiologico e un risveglio senza stordimento. Non sembra causare assuefazione. Recentemente è stato dimostrato che alcuni flavonoidi della passiflora sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine situati nel cervello, spiegando così l’azione sedativa di questa pianta.
Uno studio clinico effettuato su pazienti con disturbi ansiosi ha dimostrato che la somministrazione per un mese di estratto secco di Passiflora migliora significativamente il punteggio ottenuto nel test di Hamilton (specifico per misurare l’ansia) nel 43% dei soggetti trattati, mentre ciò si verifica solo nel 25% dei pazienti che ricevevano il placebo.
Uno studio clinico ha valutato l’effetto della passiflora in pazienti con disordini ansiosi. Si trattava di 36 pazienti con diagnosi certa di sindrome ansiosa, che ricevevano per bocca l’estratto secco titolato di passiflora oppure 30 mg al giorno di oxazepam (una nota benzodiazepina) per 4 settimane. La valutazione era fatta ricorrendo all’Anxiety Scale (un test capace di misurare l’ansia) prima e dopo la terapia. Si è visto che entrambi i trattamenti erano efficaci al termine della sperimentazione, anche se l’oxazepam mostrava i suoi benefici in modo più rapido. Esso causava però problemi di sonnolenza e di scarsa concentrazione sul lavoro in parecchi pazienti, problemi che erano assai meno evidenti nei soggetti trattati con la Passiflora. In nessuno dei due gruppi sono state osservate reazioni avverse rilevanti.
Azione spasmolitica: possiede inoltre attività antispasmodica sulla muscolatura liscia del tubo gastroenterico, sinergica con quella della Melissa e del Finocchio.
  • Indicazioni principali: sindrome ansiosa lieve o moderata, disturbi del sonno.
  • Azione prevalente: ansiolitica e sedativa.
  • Altre azioni: favorente il sonno.
EFFETTI COLLATERALI: nessuno importante
CONTROINDICAZIONI: Non ci sono dati attendibili sull’effetto di questa pianta sul feto, per cui è consigliabile non utilizzarla in gravidanza e durante l’allattamento.
INTERAZIONI FARMACOLOGICHE: non note.
DATI TOSSICOLOGICI: la dose letale per bocca nel ratto è superiore a 3 g per kg di peso.
BIBLIOGRAFIA.
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  9. Dhawan K. et al. Comparative Anxiolytic Activity Profile of Various Preparations of Passiflora incarnata Linneaus: A Comment on Medicinal Plants' Standardization. J Altern Complement Med 8(3):283-91, 2002.

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