mercoledì 25 ottobre 2017

Cioccolato e non solo: 14 alimenti che fanno venire il buon umore

“Tutte le malattie hanno origine nell’intestino”
Lo diceva anche Ippocrate. La buona notizia è che anche la salute inizia nell’intestino. Come conferma che credo davvero in questa teoria, nella cucina di casa mia si trovano sempre polvere di matcha, curcuma, semi di chia, olio di cumino e molti altri “alimenti del buon umore”.
Zuppa di zucca
Nel libro “Brain Maker. The Power of Gut Microbes to Heal and Protect Your Brain”, Dr. David Perlmutter descrive i batteri del nostro intestino: con un peso di 1,5 kg e 10.000 specie diverse, questi batteri sono fondamentali per la nostra salute mentale e fisica.
Da poco ho seguito una lezione su come l’alimentazione influenzi il nostro umore. Sapevo già, per esempio, che i grassi trans non sono sani ma ho anche scoperto che ci buttano giù e favoriscono la depressione. Questi grassi si possono trovare nella carne o nel latte e si formano dalla produzione industriale del cibo o dal riscaldamento di alcuni oli e grassi. Gli alimenti che contengono un’alta dose di questi grassi sono i prodotti da forno (torte, biscotti), cibo in scatola, fast food e patatine (fritte e in busta).
Per parlare invece, non solo dei cibi da evitare, ma anche di quelli che fanno venire il buonumore, soprattutto durante le stagioni fredde, ecco qualche idea, anzi 14:
  1. Verdure fermentate (come i cetriolini)
  2. Yogurt
  3. Crauti
  4. Alcuni pesci (salmone, aringa, trota)
  5. Uova
  6. Avocado
  7. Zucca
  8. Melanzane
  9. Olio di oliva
  10. Olio di cocco
  11. Mostarda
  12. Curcuma
  13. Rafano
  14. Aglio crudo
Gli evergreen: vino, caffè e cioccolato (naturalmente senza esagerare).
uova fritte al tegamino
Se introduci nella tua alimentazione questi alimenti, costruisci le basi per far crescere i microbi buoni e acquisterai anche il buon umore. Anche fare un digiuno ogni tanto potrebbe avere degli effetti positivi sui microbi, secondo il neurologo David Perlmutter, il quale consiglia di fare digiuno per 24-72 ore ogni stagione.
Attualmente sto cercando di mangiare più alimenti per il buon umore e faccio anche il digiuno. E tu? Condividi con noi le tue esperienze. 

Smoothie al succo puro di mirtillo nero selvatico – per BotaniQ

Oggi vorrei parlarvi di una bevanda. Ma non una bevanda qualsiasi. Perché quando si tratta della mia salute scelgo sempre ingredienti di ottima qualità e, preferibilmente, bio.
Finalmente posso dire di aver trovato il mio spuntino mattutino preferito!
Sto parlando del Succo Puro di Mirtillo Nero Selvatico, fatto con solo mirtillo 100% bio dei monti dell’Appeninno Tosco Emiliano raccolto a mano.
Ho sempre amato i mirtilli. Quando ho lavorato in montagna a Trento, d’Estate, raccoglievo mirtilli per la preparazione dei miei dessert. E andavano sempre a ruba.
Purtroppo non è possibile consumarli sempre freschi e appena raccolti ed è qui che entra in gioco il super succo puro di mirtillo nero selvatico. Con ben 420 g di mirtilli freschi per 200 ml di succo puro, questo è meraviglioso oro nero.
Il Mirtillo Nero dell’Appennino Tosco Emiliano è un prezioso dono della natura.
Contiene, infatti, elevate quantità di acidi organici come citrico, malico, zuccheri, pectine, tannini, mirtillina, glucoside colorante, antocianine, vitamina A, C e, in quantità minore, vitamina B: tutti ottimi alleati della nostra salute.
 Il vaccinium myrtillus è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà:
  •  è il migliore antiossidante al mondo: i mirtilli sono noti per offrire la più alta quantità di antiossidanti, rispetto ad altri frutti. Oltre a combattere i radicali liberi, gli antiossidanti sono stati collegati ad un migliore stato di salute.
  •  svolge un’azione antiaggregante piastrinica , vasocostrittrice ed emostatica
  •  E’ un potente antinfiammatorio naturale.
  •  produce un aumento della rigenerazione dei pigmenti retinici: in parole semplici, fa bene alla vista! Tra i numerosi benefici del succo di mirtillo c’è anche il miglioramento e il rigeneramento della porpora retinica e un miglioramento globale della vista, specie in condizioni di poca luce, migliorando l’adattamento all’oscurità.
  •  svolge un’azione antidiarroica ed antisettica urinaria:  grazie al contenuto di fibre solubili, il succo di mirtilli promuove la regolarità di corpo. Agisce positivamente in relazione al sistema digestivo, riducendo infiammazioni, grazie alla presenza dei tannini.
  •  è utile per la lotta al colesterolo cattivo (LDL): l’assunzione quotidiana di succo di mirtillo, secondo alcune ricerchefavorirebbe la formazione di HDL, detto anche il “colesterolo buono”, in grado di combattere in maniera efficace i danni dell’LDL .
  •  svolge un’azione preventiva nella formazione di calcoli:  è molto importante per chi è soggetto a calcoli renali. I calcoli sono solitamente formati da calcio, unito a minerali di vario tipo e sono duri ed insolubili. Con il succo di mirtillo possiamo però giocare d’anticipo: grazie alla sua acidità, aiuta a prevenire la formazione di calcoli e contribuisce a mantenere reni e vescica in salute.
Non da meno – almeno per noi donne – la proprietà di rallentare l’invecchiamento dei tessuti e di prevenzione dei disturbi della pelle. La ricerca scientifica su questi piccoli frutti ha infatti evidenziato notevoli proprietà, oltre che una potenziale attività antimutagena e preventiva della formazione dei tumori.
Il mirtillo è noto anche per avere un elevato potere nutritivo e vitaminico  e viene utilizzato per il trattamento di varie patologie della retina e per la cura di altre affezioni del micro circolo e nei disturbi della memoria.



“Gli antichi romani lo chiamarono Vaccinium, derivando probabilmente la parola dal greco arcaico che significava “giacinto a fiore blu”. Se occorre aspettare le moderne strumentazioni di analisi per ritrovare un massiccio impiego medico e fitocosmetico  del mirtillo nero – le cui bacche sono ricche di acidi organici, tannino, pectine e antociani – le proprietà astringenti e disinfettanti avevano già reso celebre l’arbusto, che era apprezzato anche per le foglie.”

Per mirtillo nero dell’Appennino modenese si intende esclusivamente la specie Vaccinium myrtillus L., specie autoctona e non coltivabile, che cresce allo stato spontaneo sulle alte quote dell’Appenino Tosco Emiliano. Il Vaccinium myrtillus L. è, infatti, un piccolo arbusto comunissimo nel sottobosco montano delle Alpi e degli Appennini, dove cresce tra i 900 ed i 1500-1800 metri.

Come si ottiene il SUCCO DI MIRTILLO SELVATICO 100% 200 ML?

Il succo al mirtillo, denominato “nettare di mirtillo”, è rinomato per le sue caratteristiche organolettiche e salutistiche.
La produzione avviene attraverso un processo artigianale di trasformazione senza subire alterazioni di nessun tipo in quanto gli ingredienti sono solo Mirtillo Nero Selvatico e acqua.
Per la preparazione si utilizza la cottura a vapore evitando assolutamente pompe, centrifughe e filtri. Non sono presenti né conservanti né addensanti e la pastorizzazione è ancora quella cosiddetta a “bagno maria”.






COME SI UTILIZZA?

Bastano 1- 2  cucchiai (circa 10-20 ml) al giorno per ottenere tutti i suoi benefici. Potete diluirli in un bicchiere di acqua o, come ho fatto io, preparare un delizioso Smoothie.
 Ne consigliano l’uso sia ai bambini che agli anziani. E’ indicato per diete e come bevanda per gli sportivi.
Una volta aperto, potete conservarlo in frigorifero per circa otto giorni.
Stampa
Smoothie di mirtillo nero selvatico- Botaniq
Tempo di Preparazione
10 min
Tempo totale
10 min
 
Adatta le portate2 persone
AutoreThaise Bacelar
Ingredienti
  • 100 ml di succo di mirtillo nero selvatico Botaniq
  • 50 ml di bevanda alle mandorle (o latte)
  • 2 banana mature
  • 1 mango maturo (o pesca)
  • 1/2 mela
  • ghiaccio
Preparazione
  1. Sbucciate e tagliate la mela, la banana e il mango (che potete eventualmente sostituire con una pesca). 
  2. In un bicchiere di un frullatore, mettete le frutta tagliata a pezzetti, il ghiaccio, aggiungete il succo di mirtillo e la bevanda alle mandorle (potete anche utilizzare il latte), frullate il tutto finchè diventa spumoso e arioso. 
  3. Versate in un bicchiere e servite.
Note
Potete trovare il succo di mirtillo  nero selvatico da Botaniq

DOVE POTETE TROVARE IL SUCCO PURO DI MIRTILLO NERO?

Potete acquistarlo online e riceverlo comodamente a casa vostra. Con una spesa di 29,90 euro, la spedizione è gratuita in tutta Italia – questo solo se lo acquistate da Farmacia della Speranza.

Articolo in collaborazioni con –Farmacia della Speranza

https://www.confortatemiconlemele.it/smoothie-al-succo-puro-di-mirtillo-nero-selvatico-per-botaniq/


martedì 24 ottobre 2017

COSE' UNA ALLERGIA ALIMENTARE?

Cos’è l’allergia alimentare?
L’allergia alimentare è una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un suo componente. Altre risposte negative all’assunzione di alimenti, che non coinvolgono il sistema immunitario, si definiscono intolleranze alimentari e comprendono sia forme di avvelenamento, sia carenze enzimatiche, come quelle ad esempio che coinvolgono il lattosio (lo zucchero del latte).
Una reazione allergica, per essere tale, deve avere tre requisiti essenziali:
Contatto con l’allergene presente nell’alimento (reazioni provocate da una sostanza, di solito una proteina)
Aumento del livello di Immunoglobuline E (IgE), anticorpi, prodotti dal sistema immunitario, in risposta a un agente estraneo
Presenza di mastociti (cellule tissutali) e cellule basofile (cellule del sangue) che rilasciano istamina o altre sostanze quando entrano in contatto con le IgE, provocando i sintomi dell’allergia.
Quando il sistema immunitario riconosce la presenza di un allergene in un alimento produce anticorpi in risposta all’agente estraneo. Contemporaneamente l’organismo manifesta sintomi quali: ingrossamento delle labbra, crampi allo stomaco, vomito, diarrea, orticaria, eruzioni cutanee o eczemi, raffreddore e problemi respiratori. Un tipo di reazione più seria, ma anche molto più rara, è lo shock anafilattico, che può essere letale e richiede cure mediche immediate.
Le reazioni allergiche sono rare ma in teoria tutti gli alimenti, e in particolare tutte le proteine, possono causarle. Il CODEX ALIMENTARIUS e molte altre istituzioni pubbliche hanno redatto liste degli alimenti che più frequentemente causano reazioni allergiche, nelle quali figurano: arachidi, cereali che contengono il glutine (avena, frumento, orzo, segale), crostacei, uova, pesce, soia, latte, noci, sesamo, sedano e alcuni frutti della famiglia delle prunoidee (prugne, albicocche, ciliege, pesche). L’ILSI (International Life Sciences Institute) ha inoltre pubblicato un documento che stabilisce i criteri per giudicare l’allergenicità di un alimento.
Cosa fare al sospetto di un’allergia alimentare?
Quando si sospetta di essere allergici a un alimento è meglio evitare di consumarlo finché non si è consultato un medico per stabilirlo con sicurezza: altri disturbi potrebbero manifestarsi con sintomi simili. Se tuttavia i sintomi sono associabili a un’allergia alimentare è essenziale una visita presso un medico specialista.
L’unica diagnosi attendibile di un’allergia alimentare è una combinazione di test dermatologici (applicazioni dell’alimento sospetto direttamente sulla pelle) e prove orali a doppio cieco (assunzione alternata dell’alimento e di un placebo, in forma non riconoscibile, senza che né il paziente né il medico conoscano la sequenza di somministrazione).
Convivere con un’allergia alimentare
Al giorno d’oggi non esistono adeguati trattamenti per la cura definitiva delle allergie alimentari. Una volta diagnosticata l’allergia, l’unico rimedio efficace è la cosiddetta dieta “di esclusione”, cioè l’eliminazione dell’alimento in questione dalla dieta della persona allergica. Occorre sempre ricordare che la completa rimozione di un alimento, soprattutto se di uno di quelli principali, dalla dieta deve avvenire sotto stretto controllo medico per evitare, in particolare nei bambini, carenze nutrizionali.


Diverse dalle Allergie, le Intolleranze sono la reazione dell‟intestino a certi cibi.
Mentre le prime sono una reazione violenta dell‟organismo quando rileva la presenza di sostanze “estranee”, le intolleranze alimentari sono una reazione lenta, subdola e progressiva dell‟intestino che non tollera l‟ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell‟alimento che viene ingerita.

I sintomi: non si manifestano subito dopo l‟ingestione del cibo ma possono affiorare col tempo. Sono soprattutto problemi gastrointestinali, dermatologici o respiratori.
Fonte: www.eufic.org