sabato 28 dicembre 2013

FIORI DI ARANCIO: SIGNIFICATO DEI FIORI

Per zagara si intende in particolare il fiore dell'arancio e del limone (la cui fioritura avviene tra aprile e maggio) oltreché del bergamotto (che invece fiorisce tra la fine di marzo e aprile: i frutti vengono raccolti da ottobre a dicembre). Il fiore di zagara viene utilizzato per la preparazione dei profumi e nella preparazione di alcuni prodotti dolciari (ad es. il miele di zagara di agrumi)

fiori d'arancio
Sono i fiori dedicati per eccellenza alle nozze e sono simbolo della verginità.

La leggenda narra che in un'isola paradisiaca vi fosse un giardino dove tre fanciulle, figlie di Atlante e della Notte, custodivano un albero dal frutto meraviglioso.
Era l'arancio, dono della Dea Terra a Zeus per le sue nozze, ed è per questa ragione che i fiori di arancio sono considerate di buon augurio in tal senso.

I fiori dell'arancio, le zagare, hanno infiorescenze fitte, di colore pallido, con un profumo delicato ma molto intenso. L'etimologia della parola deriva dai termini arabi zahara ("splendere, sfavillare di bianco") e zahr ("fiore").

TABEBUIA - LAPACHO Una pianta miracolosa dalle foreste Amazzoniche

  • TABEBUIA - LAPACHO
    Una pianta miracolosa dalle foreste Amazzoniche
Gli indigeni sudamericani raccolgono da migliaia d'anni la parte interna della corteccia di un albero chiamato appunto Lapacho (Tabebuia Avellanadae). Questo albero che cresce nelle foreste amazzoniche e nelle montagne di Paraguay, Argentina e Brasile ha la particolarità che la sua corteccia appena tolta ricresce molto velocemente senza arrecare alcun danno alla pianta stessa.
Recenti ricerche hanno dimostrato che il Lapacho è efficace nella riduzione di infiammazioni  e dolori, nella funzione antimicrobica, antiparassitaria ed antifungine,stimola il sistema auto-immunitario, ha un'azione antiossidante con un utilizzo simile a quello dell'Echinacea e del Ginseng e non contiene caffeina.

Questa pianta contiene grandi speranze per l`effettivo trattamento di alcuni tumori, tra cui la Leucemia, della Candida e di altre fastidiose infezioni, così come di malattie debilitanti (incluso l`artrite) e una moltitudine di altri disturbi.
Il Lapacho può essere usato periodicamente come prevenzione durante la stagione fredda e tutte le volte che la possibilità di infezioni è elevata.
La nostra salute sia fisica che mentale dipende esclusivamente dallo stato dei liquidi del nostro corpo e cioè sangue, linfa e liquidi cellulari che se vengono danneggiati portano i nostri organi ad ammalarsi.
La maggior parte delle cause delle malattie vanno ricercate nella contaminazione e avvelenamento dei liquidi del nostro corpo dovuto a una nutrizione non corretta e a un modo di vivere sbagliato; infatti la cattiva alimentazione, il digiuno prolungato e l`uso di troppa carne portano lo stomaco e l`apparato digerente in generale a uno stato di affaticamento tale per cui si ha un calo della forma fisica.
Attraverso una cattiva digestione, dovuta anche al mangiar in fretta, si arriva alla formazione di feci dure e ad un aumento dei microbi parassiti che con la produzione dei loro veleni alterano la flora intestinale; per cui in un certo senso l`intestino diventa la fabbrica dei veleni per il nostro corpo che poi raggiungono il fegato ed entrano nelle cellule di tutto l`organismo. E` quindi necessario disintossicare l`organismo e ripristinare la flora batterica.
Il Lapacho è una delle piante migliori per la purificazione dell`organismo, senza richiedere un grosso dispendio di energiaesso infatti aiuta a ristabilizzare le difese del proprio corpo rafforzando il sistema immunitario.
Il nostro corpo è, almeno apparentemente, insensibile agli agenti patogeni e ai materiali velenosi che però giornalmente disturbano l`equilibrio dell`organismo. Esso è anche in grado di sviluppare anticorpi, se necessari, ma la vera difesa è data dalla salute che è strettamente legata al corretto funzionamento del fegato, reni e sistema linfatico.
II Lapacho è per il fegato e il sistema linfatico la pianta migliore, mentre i reni possono migliorare la loro attività con Solidago, Ortosiphon, Barbe del mais e altre piante, arrivando cosi a ridurre il rischio di malattie.
Ricordiamo che le piante ad azione purificante e disintossicante spesso sono più efficaci di qualsiasi altra terapia.
Il Lapacho contiene anche una speciale combinazione e concentrazione di sali minerali abbastanza rari o elementi in tracce: calcio, magnesio, fosforo, zinco, cromo, silicio, manganese, molibdeno, rame, ferro, potassio, sodio, cobalto, boro, oro, argento, stronzio, bario, nichel.
II Lapacho può essere utilizzato nelle infiammazioni della prostata, diabete, infiammazioni midollari, morbo di Parkinson, reumatismo, vene varicose, problemi di pelle, anemia, arteriosclerosi, asma, bronchite.
Il Lapacho rafforza il sistema immunitario e può essere consigliato a tutti, poiché con esso il fegato e il sistema linfatico raggiungono condizioni ottimali, senza sforzi e senza effetti collaterali.
Azioni
  • Antibiotico
  • Antibatterico
  • Virucida
  • Antiparassitario
  • Fungicida
  • Antinfiammatorio
  • Depurativo
  • Immunostimolante
  • Tonico generale cardiotonico
  • Stimolante del globuli rossi
  • Diuretico leggero
  • Sedative lieve
  • Ipotensivo lieve
  • Ipoglicemizzante lieve
  • Analgesico lieve
  • Astringente
  • Antidiarroico
  • Vulnerario
  • Espettorante
  • Febbrifugo
Indicazioni

  • Infezioni batteriche da stafilococchi, streptococchi, brucella, ecc.
  • Infezioni virali: influenza, raffreddore, herpes, polio, Epstein-Barr, ecc.
  • Infezioni parassitarie, quali malaria
  • Infezioni della bocca, naso e gola
  • Disordini del tratto gastrointestinale:
    infiammazione delle mucose, colite, morbo di Crohn, polipi,dissenteria, ulcere peptiche
  • Disordini del sistema urogenitale:
    cistite, uretrite, prostatite, polipi vescicali, vaginiti, leucorrea, infiammazione della cervice uterina
  • Gastrite, ulcera gastrica
  • Ferite e ulcere
  • Anemia
  • Affezioni cutanee da scarsa eliminazione, eczema, acne, foruncolosi, psoriasi
  • Artrite
  • Dolori in generate
  • Arteriosclerosi
  • Debolezza cardiacaAsma e bronchite Ipertensione

martedì 17 dicembre 2013

Yerba Mate: proprietà, benefici e usi


La yerba mate è una pianta dalle proprietà benefiche originario del Sud America, dalle cui foglie viene ricavato un infuso utilizzato da centinaia di anni come un rimedio naturale: ad esso infatti vengono attribuite importanti proprietà che, spiegate più avanti, possono essere così riassunte: aumenta l’energia, brucia i grassi, purifica il sangue, stimola la digestione, pulisce l’intestino, stimola il cuore, antiossidante e quindi combatte i radicali liberi, rafforza il sistema immunitario, studiata come cura contro le cellule tumorali del colon.
La primaria constituzione fitochimica di yerba mate comprende xantine (caffeina, teobromina e teofillina), saponine e 10% di acido clorogenico. Sono anche prensenti steroli simili all’ergosterolo e al colesterolo, e alcune nuove saponine localizzate nella foglia (chiamate metasaponine). Le saponine sono elementi chimici dalle rinomate attività farmacologiche, inclusa l’azione di stimolante del sistema immunitario, recentemente documentata dalla ricerca. In più, la foglia di yerba mate è una ricca fonte di vitamine, minerali e di 15 amminoacidi.
Tale infuso è ormai diffuso in tutto il mondo, ed appositi studi scientifici hanno dimostrato che è in grado inoltre di favorire la digestione, diminuendo in modo significativo la quantità di tempo nella quale il cibo rimane conservato nello stomaco e nell’intestino, contribuendo così ad una sensazione di pienezza migliore e ad un apporto di energia alle cellule molto più efficace e veloce.
Alcuni ricercatori svizzeri hanno condotto uno studio (nel 1999) che indicava come yerba mate potesse essere di aiuto nella perdita di peso. Hanno notato infatti un effetto termogenico negli individui sani indicativo di un aumento proporzionale dei grassi bruciati come energia. In un altro studio, yerba mate è stata somministrata assieme a guaraná e damiana: la combinazione ha prolungato lo svuotamento gastrico(inducendo una prolungata sensazione di sazietà) e ridotto il peso corporeo.
Un recente brevetto statunitense (2002) cita yerba mate per la sua capacità di inibire in vitro il monoaminoosidasi (MAO) del 40-50%, e sostiene che yerba mate potrebbe essere utile per una serie di disturbi come “depressione, disturbi dell’attenzione e della concentrazione, disordini dell’umore ed emozionali, morbo di Parkinson, disturbi extrapiramidali, ipertensione, abuso di sostanze, disordini alimentari, sindrome da astinenza e cessazione da fumo”.
Numerosi studi hanno dimostrato una significativa attività antiossidante della yerba mate. I suoi alti valori antiossidanti sono stati collegati all’assorbimento rapido degli elementi antiossidanti presenti nelle sue foglie. Un infuso di foglia ha infatti una documentata azione inibitoria della periossidazione dei lipidi, in particolare dell’ossidazione delle LDL (lipoproteine a bassa densità) che si ritiengono essere il fattore iniziale nella patogenesi dell’arteriosclerosi.
Il mate è uno stimolante energetico, grazie, principalmente, alla caffeina contenuta nelle foglie di yerba mate (la yerba mate contiene più caffeina dei chicchi di caffè), ma anche agli altri alcaloidi presenti nelle foglie, come la mateina e la teofillina, che si trovano anche nel tè verde.
La yerba mate è quindi una fonte sane e ricca di caffeina, i cui effetti durano di solito più a lungo rispetto a quelli del caffè e sono largamente più tollerati nel suo complesso.
La yerba mate viene tipicamente usata anche come supplemento per incrementare lastimolazione mentale, per rafforzare il sistema immunitario e per alleviare il dolore fisico.
La yerba mate contribuisce a diminuire il tasso di colesterolo e la glicemia e aregolare la digestione. Accresce la circolazione sanguigna nell’organismo e l’apporto di ossigeno al cuore. L’uso tradizionale di questa pianta per il cuore può essere dovuto al suo contenuto di teofillina che stimola il muscolo cardiaco.
I componenti naturali delle foglie (le xantine in essa presenti, ovvero teobromina, caffeina e teofillina) hanno un effetto diuretico e permettono quindi di eliminare i liquidi in eccesso nell’organismo.  Ma queste sostanze hanno numerose altre documentate azioni incluse quelle di stimolazione del sistema nervoso centralerilassamento dei muscoli molli (specialmente il muscolo bronchiale), stimolazione miocardica evasocostrizione periferica.
Permette di rallentare la produzione di acido lattico nei muscoli e, di conseguenza, di praticare un’attività fisica per un periodo più lungo.
La Yerba Mate distrugge le cellule tumorali che provocano il cancro al colon
Secondo uno studio condotto recentemente dall’Università dell’Illinois e pubblicato nel“Molecular Nutrition and Food Research”, il the preparato utilizzando le foglie di Yerba Mate, è in grado di contrastare il cancro al colon.
I ricercatori hanno esaminato le foglie di Yerba Mate e ne hanno estratto l’acido caffeilchinico; questo elemento, applicato nelle cellule umane infettate dal tumore, danneggiava il dna cellulare con conseguente apoptosi.
Ulteriori studi saranno effettuati per verificare l’effettiva efficacia dell’infuso e le eventuali controindicazioni o effetti collaterali in presenza di altri farmaci.
La professoressa associata di chimica degli alimenti e tossicologia dell’Università dell’Illinois, Elvira de Mejia, che ha partecipato allo studio ha dichiarato: “I derivati della caffeina contenuti nella yerba mate non solo inducono la morte delle cellule umane cancerogene del colon, ma anche riducono anche importanti fattori di infiammazione”. Mejia osserva che questo è significativo poiché l’infiammazione può portare alla progressione del cancro.
In studio in vitro, de Mejia e l’ex studente laureato Sirima Puangpraphant hanno prima isolato e purificato, poi trattato cellule umane di cancro del colon con acido caffeilchinico (CQA) derivato dala yerba mate. Come gli scienziati hanno aumentato la concentrazione di CQA, le cellule tumorali sono morte. “In parole povere, la cellula tumorale si autodistrugge perché il suo DNA è stato danneggiato, ha detto de Mejia.
Indurre l’apoptosi, o morte cellulare, è una delle tattiche che ricercatori medici hanno cercato di creare attraverso i farmaci anti-cancro. Tuttavia la ricerca ha anche scoperto che questo farmaco naturali è anche in possesso di questa capacità. Il nuovo studio dell’Università dell’Illinois dimostra ora che la yerba mate è una di quelle sostanze che ha il potere di combattere il cancro.
Lo studio suggerisce che i composti della yerba mate non solo sono potenziali agenti anti-cancro, ma possono anche essere efficaci contro altre malattie associate con l’infiammazione. Infatti dato che il colon e la sua microflora svolgono un ruolo importante nell’assorbimento e nel metabolismo dei composti correlati alla caffeina, gli effetti anti-infiammatori e anti-cancro della yerba mate possono essere più potenti contro il cancro dell’intestino. “Crediamo che ci sia ampia evidenza a sostegno del bere yerba mate per i suoi benefici bioattivi, soprattutto se si ha motivo di essere preoccupati per il cancro del colon,” osserva de Mejia.
Uso tradizionale della Yerba Mate
E’ ricavata dalle foglie dell’Ilex Paraguariensis, un albero della famiglia delle Aquifogliacee. Le foglie sminuzzate vengono utilizzate dalla popolazione indigena per la preparazione di una sorta di infuso chiamato “mate” . Gli indigeni bevono il mate in unacalebassa (zucca vuota), servendosi di una cannuccia metallica o, talvolta, di legno, dotata di un filtro ad una estremità chiamata “bombilla“. La parola “mate” in spagnolo significa “zucca vuota” e si riferisce al piccolo recipiente, una zucca svuotata ed essiccata, in cui tradizionalmente viene servito il tea di yerba mate.
Considerato come un evento di gruppo, il procedimento si svolge nel seguente modo: la calebassa viene riempita per 2/3 di foglie sminuzzate di yerba mate. La persona che berrà l’infuso deve coprire con la mano l’apertura della calebassa, prima di capovolgerla e scuoterla vigorosamente, per separare le foglie grandi da quelle piccole.
La calebassa viene quindi inclinata in modo che le foglie si trovino su un lato del recipiente, mentre l’altro lato rimane vuoto. In questo spazio vuoto viene quindi versata l’acqua facendo attenzione a non impregnare completamente le foglie fino in cima. Dopo che le foglie sono state impregnate per alcuni minuti, l’acqua fredda deve essere stata completamente assorbita dalla yerba mate.
A questo punto, il bevitore inserisce la bombilla nello spazio vuoto della calebassa. La utilizzerà al tempo stesso come cannuccia e come filtro, in modo da evitare di aspirare delle foglie. Deve quindi versare l’acqua calda nello spazio vuoto, dopo di che può finalmente bere il mate. Una volta bevuta tutta l’acqua, riempie di nuovo la calebassa di acqua calda e la passa alla persona successiva. La calebassa generalmente può essere riempita da sei a sette volte prima che la yerba mate perda il suo gusto. Il recipiente verrà poi pulito e il procedimento, se necessario, può essere ripetuto.
Curare il mate di calebassa
Il Mate conferisce all’infuso di yerba mate un sapore particolare, ma al primo utilizzo è necessario che venga “curato”, prima di essere utilizzato; per curare il mate bisogna riempirlo per un terzo di erba, versarvi acqua bollente. Lasciare riposare per mezz’ora (vedrete calare il livello del”acqua), quindi riempire di nuovo con acqua bollente e lasciarlo così in infusione per tutta la notte. Il giorno successivo si svuota e con un cucchiaino grattare delicatamente l’interno del mate togliendo le pellicine che sono la parte amara della calabaza o del legno. Lavare con acqua bollente. Il mate è pronto! Molti consigliano di ripetere il procedimento per altri 1-2 giorni prima di utilizzarlo perchè in questo modo il mate si impregna del sapore dell’erba ed elimina sapori estranei: l’acqua che viene buttata via ogni giorno sarà dapprima rossastra (colorata dal recipiente stesso), per poi diventare giallo-verde (colorata dall’erba).

martedì 10 dicembre 2013

COSA E' LA SOIA

COS’E’ LA SOIA:   

La Soia o Glycine max è un alimento di grande valore che sta ottenendo sempre più successo nell'alimentazione non solo dei vegetariani, ma di tutte le persone attente al benessere  

La soia è una pianta erbacea della famiglia delle Leguminose, originaria dell'Asia orientale e coltivata per scopi alimentari. 

La soia è un legume ricco di proteine vegetali di elevata qualità; ha sapore simile ai fagioli e può essere consumata proprio come un legume. 

La soia infatti è composta al 44% da proteine, molto più di altri legumi. 






Dalla soia si ricavano anche numerosi prodotti alimentari presenti sul mercato: olio di soiafarina di soia,salsa di soia (ottimo condimento usato nella cucina cinese al posto del sale), latte di soiagelato di soia,tofu (un formaggio a base di soia), hamburger e salsicce di soia sostitutivi della carne per i vegetariani.   

La sua coltivazione fu iniziata in Cina almeno 5000 anni fa. In Europa la soia arrivò inizialmente come oggetto di studio nei giardini botanici e solo nell'Ottocento se ne iniziò la coltivazione. In America la soia è nominata già da Benjamin Franklin nel 1775, ma la sua coltivazione è iniziata in modo significativo solo ai primi del Novecento. 

GLI ISOFLAVONI DELLA SOIA: 

La soia contiene importanti isoflavoni come la genisteina e la daizeina, detti anche fitoestrogeni per la loro somiglianza con l’estradiolo, il principale ormone femminile. 

fitoestrogeni contenuti nella soia possono proteggere efficacemente gli uomini dal carcinoma della prostata e le donne dalle malattie legate alla produzione di estrogeni quali il carcinoma della mammella, l'endometriosi, la mastopatia fibrocistica (cioè la malattia fibrocistica del seno), i fibromi dell'utero ed i disturbi della menopausa. (La bassa percentuale di queste patologie tra le donne orientali potrebbe essere dovuta al loro forte consumo di cibi a base di soia, specialmente di tofu.) 

Gli isoflavoni della soia agiscono come tutti gli estrogeni riequilibrando sia condizioni di eccesso di estrogeni (come la sindrome premestruale) sia di carenza di estrogeni (come la menopausa), riportando gli ormoni a livelli corretti

Rappresentano quindi un'ottima alternativa agli ormoni di sintesi spesso usati per combattere appunto i problemi della menopausa, ma con effetti collaterali spiacevoli che invece sono del tutto assenti nei fitoestrogeni. 

E’ importante sottolineare che gli isoflavoni di soia non sono degli estrogeni ma dei modulatori dell’azione estrogenica. Agiscono di fatto in modo diverso legandosi alle due classi di recettori estrogeni presenti nel corpo. Sui recettori alfa presenti soprattutto nel seno e negli organi riproduttivi, gli isoflavoni hanno un’azione anti-estrogenica. Legandosi invece ai recettori beta che si trovano principalmente nelle ossa e nei vasi, genisteina e diazeina esercitano un’azione simil-estrogenica di stimolazione protettiva dei tessuti. Di fatto quindi gli isoflavoni possono ridurre i sintomi della menopausa e anche contribuire a proteggere nei confronti dell’osteoporosi. 

  LA LECITINA DI SOIA: 

Dalla soia si estrae inoltre una sostanza importante per il benessere: la lecitina, un emulsionante naturale che mantiene in sospensione il colesterolo presente nel sangue impedendo che si depositi sulle pareti delle arterie, creando il rischio di malattie cardiovascolari.


E' utile dunque per contrastare il colesterolo alto 

ASSORBIMENTO:

La soia così come altri legumi, contiene sostanze naturali che interferiscono con l’assorbimento proteico e di alcuni minerali come il calcio e lo zinco. Esse hanno però un impatto modesto sull’assorbimento.