giovedì 4 dicembre 2014

Uno studio australiano ha individuato le sostanze alimentari che provocano la colite (da Forum salute)

Uno studio australiano ha individuato le sostanze alimentari che provocano la colite

La sindrome del colon irritabile, o colite, è un disturbo molto fastidioso e molto diffuso, favorito senza dubbio dall'alimentazione. Tra i sintomi tipici di questa malattia infiammatoria, non grave ma indisponente e spesso anche imbarazzante, ci sono il gonfiore addominaleassociato a meteorismo, stitichezza alternata a diarrea, alitosi, difficoltà digestive, sovente mal di testa. Non esiste una terapia specifica per alleviare la colite, ma solo consigli e generiche indicazioni dietetiche che, però, spesso si rivelano quantomai non risolutive, anche perché ciò che apparentemente risulta indigesto per una persona, potrebbe non esserlo per un'altra, anche se alla fine l'intestino non lavora a dovere in entrambi i casi. 

A fare un po' di chiarezza è però arrivato un nuovo studio condotto dai ricercatori della Monash University di Melbourne (Australia), e pubblicato sulla rivista Gastroenterology, che sembrerebbe aver definitivamente individuato i cibi, o meglio, le sostanze in essi contenute, che in persone predisposte possono causare l'irritazione al colon. Si tratta di carboidrati a catena corta - sostanze diverse ma raggruppate nella sigla FODMAP - tra cui lattosio, fruttani, polialcoli, galattani e fruttosio. In quali alimenti comunemente presenti sulle nostre tavole sono concentrate queste sostanze così irritanti per il nostro intestino? Ecco un piccolo elenco:
  • Lattosiolatte e latticini e alimenti in cui sia stato addizionato questo zucchero del latte
  • Fruttosio: miele, alimenti confezionati in cui sia stato aggiunto questo zucchero, succhi di frutta e frutta fresca tra cui pere, anguria, meloni, pesche albicocche e ciliegie
  • Galattani: legumi
  • Fruttani: prodotti preparati con farina bianca, riso brillato, aglio, topinambur, cipolle, scalogno, banane, carciofi
  • Polialcoli: sono presenti nei dolcificanti sintetici e nei funghi
Secondo quanto scoperto dagli studiosi australiani, queste sostanze vengono assorbite pochissimo nella prima parte dell'intestino, così quando arrivano al colon quasi indigeriti, vengono attaccati dai batteri della nostra flora intestinale e fermentano, producendo dei gas, soprattutto idrogeno. Nelle persone sensibili e in condizioni di stress, questo processo diventa molto laborioso e sgradevole, perché le bolle di gasgonfiano la pancia (meteorismo e flatulenza) e producono dolore. 

Secondo gli esperti, riducendo nella dieta l'apporto di alimenti contenenti FODMAP, e soprattutto evitando di associarli, si aiuta l'intestino a lavorare meglio e quindi si alleviano anche i sintomi della colite. Questo tipo di dieta, però, va cablata sula persona con l'aiuto di un bravo nutrizionista esperto in disturbi digestivi, in modo che non si verifichino pericolose carenze nutrizionali, come sottolinea il prof Silvio Danese, responsabile del Centro di ricerca e cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali dell’Istituto Humanitas di Rozzano, a commento dello studio:

Citazione:
Al momento lo studio pubblicato su Gastroenterology è dunque una tappa importante, ma è necessario valutare l’effetto a lungo termine delle restrizioni suggerite sui sintomi del colon irritabile; inoltre va ribadito che prima di intraprendere una dieta di questo tipo è sempre necessaria una valutazione da parte di un gastroenterologo e un nutrizionista, per non rischiare di creare, nel tempo, dei deficit nutrizionali
Quello che possiamo cominciare a fare, però, è provare a controllare quali e quanti cibi contenenti FODMAP consumiamo ogni giorno, in questo modo avremo delle indicazioni concrete e puntuali da fornire al medico che da queste, ovvero dal tipo di dieta che seguiamo di solito, potrà partire per modulare il regime più adatto alle nostre esigenze e a quelle del nostro intestino.

http://www.forumsalute.it/community/forum_17_dieta_alimentazione_sport_e_forma_fisica/thrd_212865_colon_irritabile_scoperte_le_sostanze_alimentari_che_causano_il_disturbo_1.html?utm_source=social&utm_medium=googleplus&utm_campaign=forum