sabato 7 giugno 2014

Vino Rosso il paradosso francese

VINO ROSSO.
Il paradosso francese, enunciato in questi ultimi anni, ha messo a rumore il mondo scientifico, in particolare nel settore cardiologico. Infatti si è visto che la mortalità dei francesi causata dalle malattie cardiache, in particolare di quelli che vivono nella regione di Bordeaux, è notevolmente più bassa di quella di altri paesi occidentali, pur in presenza di inquinamento ambientale e di livelli di colesterolo nel sangue simili a questi. Alcuni ricercatori hanno suggerito che questa apparente incongruenza fosse dovuta al fatto che i francesi mangiano forti quantità di verdura e di frutta e anche di olio di oliva, tenendo un tipo di alimentazione simile alla famosa dieta mediterranea, che ha ripetutamente dimostrato di ostacolare l'insorgenza di molte malattie tipiche della società moderna quali le malattie ischemiche del cuore, l'ipertensione arteriosa, le dislipidemie e l'obesità. Studi più approfonditi hanno invece dimostrato che il paradosso francese non è imputabile solo ad un'alimentazione relativamente sana, ma anche e soprattutto alle sostanze contenute nel vino. I dati sulla mortalità cardiovascolare in alcuni paesi europei presentati nella tabella 1 sono indicativi a questo proposito. 
PaeseMalattie cardiovascolari nel maschioMalattie cardiovascolari nella femmina
Germania428144
Olanda412142
Belgio392140
Italia329121
Spagna308117
Francia28283

Il dato francese è sorprendente soprattutto perché la popolazione di questo paese non ha livelli di colesterolo più bassi rispetto ai cittadini degli altri paesi europei, e così pure il fumo di sigaretta e i livelli di pressione arteriosa sia massima sia minima sono praticamente identici a questi. Anche il consumo di grassi nella dieta in Francia è nettamente superiore a quello di paesi come l'Italia e la Spagna, e tuttavia la mortalità cardiovascolare è inferiore. L'analisi delle abitudini dietetiche dei francesi rivela invece che il loro consumo di vino è circa doppio rispetto ai paesi nordeuropei e del 30% superiore a quello di italiani e spagnoli. La differenza dietetica principale tra i francesi e le altre popolazioni esaminate risiede quindi nel consumo di vino, in prevalenza rosso, a causa sia dell'aumento dei livelli di colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono, sia della presenza in questa bevanda di sostanze biologicamente assai attive nel ridurre l'incidenza delle malattie cardiovascolari come le procianidine, il resveratrolo e i flavonoidi, di cui la vite da vino è ricca. Queste sostanze inibiscono validamente i radicali liberi, ed è noto che le particelle di colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, esposte ai radicali liberi vanno incontro ad un processo perossidativo, che ne causa la precipitazione nella parete delle arterie. Numerose evidenze sperimentali e cliniche indicano che la modifica ossidativa delle LDL è fondamentale per innescare i processi che portano all'aterosclerosi, con calo progressivo dei livelli di vitamina E contenuti nelle LDL e infine con precipitazione di queste ultime nella parete dei vasi sanguigni.
Analisi recenti sembrano dimostrare che le antocianine sono i principali antiossidanti del vino rosso giovane, mentre tale ruolo è svolto dai tannini nel vino bianco e nel vino rosso invecchiato, e che il vino giovane pare avere un potere antiossidante maggiore rispetto a quello invecchiato.
Oltre all'azione antiossidante la vite da vino è conosciuta da tempo per avere una valida azione protettiva sui vasi venosi e in particolare sui capillari. Le antocianidine infatti si fissano elettivamente sulla membrana cellulare delle cellule dei vasi, contribuendo così a stabilizzarla e a proteggerla contro le aggressioni di molti enzimi distruttivi. Sono stati effettuati alcuni studi clinici, per valutare se questi dati ottenuti in vitro fossero trasferibili anche in vivo nell'uomo. Uno studio effettuato su 78 pazienti con malattia varicosa degli arti inferiori ha evidenziato, dopo 30 giorni di terapia, un miglioramento di sintomi quali pesantezza delle gambe, crampi, parestesie, prurito, dolori assai superiore di quello ottenuto col solo placebo.
Un dato molto interessante è che le antocianidine diminuiscono la tendenza all’occlusione coronarica indotta da restringimento di questi vasi sanguigni, potendo così essere utili per ostacolare le malattie ischemiche del cuore. Risultati molto interessanti sono stati ottenuti dallo studio effettuato a Zutphen (Olanda), dove i soggetti di questa località sono stati seguiti per 5 anni allo scopo di valutare la loro mortalità cardiovascolare in seguito all'ingestione di una dieta particolarmente ricca di verdura e frutta crudi e quindi contenente buone quantità di antocianidine e di flavonoidi.
Numerose altre conferme al dato che il consumo moderato di vino rosso sia in grado di ridurre la mortalità cardiovascolare sono venute anche da altri importanti studi di popolazione effettuati nel mondo. D'altronde lo studio MONICA dell'OMS ha evidenziato che i popoli mediterranei sono più protetti, nei confronti della mortalità coronarica, di quelli che bevono analoghe quantità di alcool ma in altre forme diverse dal vino. E tale protezione non poteva essere attribuita solo alle HDL, poiché i loro valori erano sovrapponibili nelle diverse popolazioni esaminate.
Le antocianidine possono essere utili anche in oculistica, particolarmente nei casi in cui vi sia un aumento della sensibilità alla luce. Tali disturbi sono difficilmente controllabili dai farmaci tradizionali e si manifestano con ipersensibilità alle sorgenti luminose e ridotta capacità di visione notturna. In questi pazienti la somministrazione di antocianidine per bocca alla dose di 200 mg. al giorno per 5 settimane ha nettamente migliorato, in confronto al placebo, l'acuità visiva in pazienti fotosensibili sottoposti ad illuminazione acuta. Inoltre le antocianidine possono essere utili in soggetti con stress visivo per attività continua ad un monitor elettronico.
Uno studio recente ha proposto il cosiddetto Polymeal, ossia un’alimentazione contenente vino, pesce, cioccolato scuro, frutta, vegetali crudi, aglio e mandorle. Sono stati usati degli speciali calcoli matematici e statistici per valutare se il Polymeal fosse capace di ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti di età vicina ai 50 anni. Si è visto che il Polymeal riduceva il numero di eventi cardiovascolari del 76%. Per l’uomo esso forniva un allungamento dell’aspettativa di vita di 6,6 anni, un aumento dell’aspettativa di vita senza eventi cardiovascolari di 9 anni e un calo dell’aspettativa di vita con eventi cardiovascolari di 2,4 anni. Per la donna i valori suddetti erano rispettivamente di 4,8 – 8,1 e 3,3 anni. Questi dati indicano che il Polymeal può aiutare in modo evidente a ridurre il rischio cardiovascolare nella popolazione.
I dati provenienti dagli studi più recenti indicano che la quantità giornaliera di vino rosso considerata ottimale per avere gli effetti protettivi indicati sopra è di circa 300 cc. nell’uomo e di circa 250 cc. nella donna. Tale effetto protettivo è massimo in chi beve vino rosso tutti i giorni e si riduce progressivamente riducendo il numero di giorni alla settimana in cui si beve il vino rosso. Si pensi che il rischio di essere colpiti da una malattia cardiovascolare si riduce del 23% in chi beve vino rosso ogni giorno e solo del 10% in chi lo beve due volte alla settimana.
EFFETTI COLLATERALI: in rari casi può causare dolori di stomaco di moderata entità, spesso accompagnati da disturbi digestivi. Può anche avere un modesto effetto astringente intestinale, ma ciò accade assai raramente.
INTERAZIONI FARMACOLOGICHE: le sostanze presenti nel vino rosso riducono principalmente l’assorbimento intestinale della ciclosporina, un farmaco che viene usato per combattere le reazioni di rigetto in pazienti che hanno subito trapianto di organi, e quindi i suoi livelli nel sangue.
Non va assunto assieme al latte vaccino, poiché esso riduce notevolmente l'assorbimento intestinale delle sostanze utili presenti nel vino.
CONTROINDICAZIONI: nessuna degna di nota.
TOSSICOLOGIA: non sono stati notati effetti tossici causati dalle antocianidine e dal resveratrolo, che sono le sostanze ad azione protettiva sul cuore e sui vasi sanguigni presenti nel vino rosso, nemmeno a dosi 20 volte più alte di quelle con cui si viene normalmente a contatto.

Lo zenzero aiuta la funzionalità digestiva

AglioLo zenzero aiuta la funzionalità digestiva

Antonello Sannia presidente della SIMN (Società Italiana Medicina Naturale)

Uno studio clinico ha valutato l'effetto di un estratto di zenzero sulla funzionalità motoria dello stomaco, sullo svuotamento gastrico, sulla motilità della parte antrale dello stomaco, sul volume dello stomaco e sui sintomi legati a un pasto molto abbondante come pesantezza di stomaco, senso di gonfioresonnolenzaed eruttazioni.
Sono stati arruolati 28 volontari sani, che dovevano ingerire al mattino a digiuno 1200 mg di estratto di zenzero o un placebo, seguito dopo 1 ora da 500 ml di una zuppa a basso potere nutritivo.
Si è visto che nel gruppo che prendeva l'estratto di zenzero l'area antrale dello stomaco si riduceva più rapidamente e che il tempo di svuotamento dello stomaco era più breve, mentre la frequenza delle contrazioni antrali era maggiore sempre rispetto ai soggetti che prendevano il placebo. Anche i sintomi legati a unpasto molto abbondante venivano migliorati dall'estratto di zenzero.
Lo studio indica che l' estratto di zenzero accelera lo svuotamento dello stomaco e stimola le contrazioni della parte antrale dello stomaco nel volontario sano.
Fonte: Wu K.L. et al. Studio nell'uomo per valutare gli effetti dello zenzero sulla motilità dello stomaco e sul suo riempimento. Eur J Gastroenterol Hepatol. 20(5):436-40, 2008.

Estratto di centella per mantenere giovane la pelle

Uno studio clinico ha valutato l’effetto di un prodotto composto dallo 0,1% dimadecassoside estratto dalla centella e dal 5% di vitamina C sull’invecchiamento cutaneo.
Sono state arruolate 20 donne di mezza età sane, che dovevano applicare il prodotto in questione due volte al giorno per 6 mesi, valutando prima e dopo la terapia l’aspetto della cute e il suo aspetto al microscopio.
Al termine dello studio le donne che applicavano la crema in questione mostravano un significativo miglioramento dell’elasticità, della robustezza e dell’idratazione della cute, con un’evidente riduzione dell’entità delle rughe.
All’osservazione microscopica si notava un aumento del connettivo elastico nello strato profondo della cute. Questo miglioramento era presente nel 66% delle donne partecipanti.
Lo studio indica che una crema dermica a base di vitamina C e di madecassoside favorisce il mantenimento dell’elasticità e di un aspetto più giovanile della cute.

FONTE: Haftek M. et al. Exp Dermatol. 17(11):946-52, 2008.
Bè questo è il presidente dell'Uruguay davanti a casa sua. Ha rinunciato a tutti i previlegi ma non alla Yerba Mate. Vorrei vedere Giorgio Napolitano fare visita a questo mitico presidente!