martedì 24 ottobre 2017

COSE' UNA ALLERGIA ALIMENTARE?

Cos’è l’allergia alimentare?
L’allergia alimentare è una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un suo componente. Altre risposte negative all’assunzione di alimenti, che non coinvolgono il sistema immunitario, si definiscono intolleranze alimentari e comprendono sia forme di avvelenamento, sia carenze enzimatiche, come quelle ad esempio che coinvolgono il lattosio (lo zucchero del latte).
Una reazione allergica, per essere tale, deve avere tre requisiti essenziali:
Contatto con l’allergene presente nell’alimento (reazioni provocate da una sostanza, di solito una proteina)
Aumento del livello di Immunoglobuline E (IgE), anticorpi, prodotti dal sistema immunitario, in risposta a un agente estraneo
Presenza di mastociti (cellule tissutali) e cellule basofile (cellule del sangue) che rilasciano istamina o altre sostanze quando entrano in contatto con le IgE, provocando i sintomi dell’allergia.
Quando il sistema immunitario riconosce la presenza di un allergene in un alimento produce anticorpi in risposta all’agente estraneo. Contemporaneamente l’organismo manifesta sintomi quali: ingrossamento delle labbra, crampi allo stomaco, vomito, diarrea, orticaria, eruzioni cutanee o eczemi, raffreddore e problemi respiratori. Un tipo di reazione più seria, ma anche molto più rara, è lo shock anafilattico, che può essere letale e richiede cure mediche immediate.
Le reazioni allergiche sono rare ma in teoria tutti gli alimenti, e in particolare tutte le proteine, possono causarle. Il CODEX ALIMENTARIUS e molte altre istituzioni pubbliche hanno redatto liste degli alimenti che più frequentemente causano reazioni allergiche, nelle quali figurano: arachidi, cereali che contengono il glutine (avena, frumento, orzo, segale), crostacei, uova, pesce, soia, latte, noci, sesamo, sedano e alcuni frutti della famiglia delle prunoidee (prugne, albicocche, ciliege, pesche). L’ILSI (International Life Sciences Institute) ha inoltre pubblicato un documento che stabilisce i criteri per giudicare l’allergenicità di un alimento.
Cosa fare al sospetto di un’allergia alimentare?
Quando si sospetta di essere allergici a un alimento è meglio evitare di consumarlo finché non si è consultato un medico per stabilirlo con sicurezza: altri disturbi potrebbero manifestarsi con sintomi simili. Se tuttavia i sintomi sono associabili a un’allergia alimentare è essenziale una visita presso un medico specialista.
L’unica diagnosi attendibile di un’allergia alimentare è una combinazione di test dermatologici (applicazioni dell’alimento sospetto direttamente sulla pelle) e prove orali a doppio cieco (assunzione alternata dell’alimento e di un placebo, in forma non riconoscibile, senza che né il paziente né il medico conoscano la sequenza di somministrazione).
Convivere con un’allergia alimentare
Al giorno d’oggi non esistono adeguati trattamenti per la cura definitiva delle allergie alimentari. Una volta diagnosticata l’allergia, l’unico rimedio efficace è la cosiddetta dieta “di esclusione”, cioè l’eliminazione dell’alimento in questione dalla dieta della persona allergica. Occorre sempre ricordare che la completa rimozione di un alimento, soprattutto se di uno di quelli principali, dalla dieta deve avvenire sotto stretto controllo medico per evitare, in particolare nei bambini, carenze nutrizionali.


Diverse dalle Allergie, le Intolleranze sono la reazione dell‟intestino a certi cibi.
Mentre le prime sono una reazione violenta dell‟organismo quando rileva la presenza di sostanze “estranee”, le intolleranze alimentari sono una reazione lenta, subdola e progressiva dell‟intestino che non tollera l‟ingestione massiccia di certi cibi, come ad esempio il grano, i latticini, le uova, ecc. A differenza delle allergie, le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell‟alimento che viene ingerita.

I sintomi: non si manifestano subito dopo l‟ingestione del cibo ma possono affiorare col tempo. Sono soprattutto problemi gastrointestinali, dermatologici o respiratori.
Fonte: www.eufic.org

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