martedì 1 ottobre 2013

GLI EFFETTI SALUTISTICI DELLA CANNELLA

GLI EFFETTI SALUTISTICI DELLE SPEZIE DI USO PIÙ COMUNE

Cannella

Anche la cannella comune (Cinnamomum verum, C. zeylanicum) e cassia (C. aromaticum) è da sempre una delle spezie più utilizzate, per una serie di impieghi. Già citata nella Bibbia, in Egitto era elencata tra gli ingredienti delle preparazioni utilizzate per imbalsamare le mummie, e nella tradizione veniva somministrata come astringente e germicida. E’ anche uno dei più antichi trattamenti utilizzati per la bronchite cronica. L’aroma e il gusto pungente dell’olio contenuto nella corteccia della cannella vengono sfruttati anche per la preparazione di prodotti per l’odontoiatria, di farmaci e di cosmetici, nonché per condimenti, dolci, bevande e per aromatizzare il tabacco. Ad esempio un componente dell’olio di cannella, la cinnamaldeide, è utilizzata nei dentifrici per mascherare il sapore del pirofosfato, composto da sapore sgradevole che inibisce la calcificazione della placca bloccando la conversione del calcio fosfato amorfo in idrossiapatite.
L’efficacia della cannella è stata esaminata nei confronti di diverse patologie, tra le quali ildiabete di tipo 2, l’infezione da Helicobacter pylori, la candidiasi associata all’HIV e la salmonellosi cronica. La maggior parte degli effetti studiati sono stati messi in relazione con le proprietà antiossidanti ed anti microbiche della cannella.
Le maggiori evidenze riguardano i benefici della supplementazione con cannella nel controllo del diabete: in due trials clinici su tre, infatti, la cannella cassia si è dimostrata efficace nel ridurre la glicemia a digiuno del 10-40%. Un trial clinico recente conferma gli effetti benefici della cannella su pazienti affetti da diabete di tipo 2: l’assunzione di 2g al giorno giornalieri di cannella per 12 settimane infatti, sembrerebbe ridurre in maniera significativa i livelli di emoglobina glicata (8.22%), e la pressione arteriosa.
Inoltre nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 la cannella migliorerebbe anche il quadro lipidico, riducendo la trigliceridemia ed i livelli di colesterolo LDL (Tabella 1). La cannella cassia sembrerebbe più efficace in questo senso della cannella comune.
Un recente studio di intervento per il quale sono stati somministrati 6 g di cannella con un budino di riso ha permesso di evidenziare che la presenza della spezia riduce lo svuotamento gastrico, senza modificare il senso di sazietà, oltre a migliorare la risposta glicemica post-prandiale. Recentemente benefici sul controllo glicemico sono stati osservati anche con quantità inferiori di cannella, più vicine a quelle che potrebbero essere assunte con una dieta standard nella pratica quotidiana. L’aggiunta di 3 g di cannella allo stesso budino di riso si è infatti dimostrata efficace nella diminuzione dell’insulinemia post-prandiale e nell’aumento dei livelli di GLP-1 (glucagon-like peptide-1), un ormone gastrointestinale che stimolerebbe la secrezione glucosio-dipendente di insulina. Non sono stati descritti effetti sullo svuotamento gastrico e sul senso di sazietà con dosaggi inferiori ai 3 grammi di cannella. Studi a più lungo termine sono comunque necessari per dimostrare di effettivi benefici della cannella nel controllo del diabete, che tengano anche conto degli effetti sui livelli di emoglobina glicata (che come è noto riflettono la media della glicemia nei tre mesi precedenti).
Esperimenti in vitro hanno dimostrato sia per la cannella comune che per la cannella cassia un’attività antiossidante, soprattutto se consumata sotto forma di tè, che contribuirebbe all’effetto antidiabetico. L’estratto di cannella cassia inoltre, come emerge da studi in vitro, è un potenziale agente antitumorale: possiede infatti la capacità di inbire la proliferazione delle cellule tumorali e indurre la morte cellulare delle stesse, attraverso l’inibizione dei fattori di trascrizione Nf-kB e AP1.
Per quanto riguarda la sicurezza sia la cannella comune che la cassia sembrano generalmente ben tollerate e prive di effetti indesiderati, anche durante la gravidanza l’allattamento, alle dosi comunemente utilizzate per la preparazione dei cibi.

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