venerdì 20 settembre 2013

MORINGA OLEIFERA UN NUOVO SUPER FOOD

La Moringa  (Moringa oleifera Lam.)

moringa oleifera 2
Come è ben noto esiste una piccola controversia tra coloro che dicono che è necessario alimentarsi  anche di cibi ad origine animale, pesce, carne, uova, formaggi, e chi invece sostiene che è possibile sopravvivere alimentandosi solo con cibi vegetali.
Nonostante quello che sostengono i vegani (vegetariani oltranzisti) più convinti la sopravvivenza senza le proteine pregiate è pressoché impossibile, (quelle che contengono anche solo in piccola quantità degli aminoacidi ..... detti “pregiati”, che nei vegetali non ci sono); a meno naturalmente che non si bari, cioè si assumano in qualche modo quegli aminoacidi da strane fermentazioni, (dato che i corpi batterici di fatto sono corpi animali, e quindi quegli aminoacidi li possono avere).
Ma qui si parla di piante, e si afferma che tutte le piante sono prive di aminoacidi “pregiati”, ma quando si dice tutte le piante si commette però una imprecisione, si deve intendere “pressoché tutte” dato che in realtà una sola singola specie di pianta che li ha, i famosi aminoacidi, c'è, solo una, o quasi.
E' l'”albero del rapanello”, la Moringa.
La Moringa però non ha nulla a che fare con i rapanelli, ed il nome inglese “horseradish tree” (appunto: albero del rapanello), deriva dal forte odore di rapanello o di rafano che hanno le sue radici, appartiene invece alla famiglia delle Moringacee, sconosciuta in Europa.
Moringa deriva dal Tamil Murungai, questo ad indicare che la pianta è originaria delle zone calde ed aride dell'India.
La famiglia della Moringacee è molto piccola, ha un solo Genere, Moringa appunto, all'interno del quali ci sono solo 13 Specie; sono tutti arbusti o piccoli alberi di zone calde umide ed anche aride, in questo ultimo caso (ma non è il caso della nostra Moringa), sono caudiciformi, hanno cioè fusto ingrossato dedicato all'accumulo di acqua.
Di norma sono alberi molto modesti, con legno scadente, spugnoso e poco resistente, che non è neppure un buon combustibile.
Delle tredici specie solo due hanno un valore, la Moringa stenopetala (africana) e la Moringa oleifera, (originaria dell'India) che è la più importante e nota, è la Moringa di cui si parla, e che ha dato il nome al Genere.

Al di fuori della modestia di quanto prima citato, tutto il resto è eccellente, e c'è anche qualcosa di assolutamente eccezionale, vediamo perché.
-         La pianta non ha una particolare esigenza di suolo, ha una ottima resistenza al caldo ed anche all'arido.
-         Le foglie contengono una  elevatissima percentuale (25%) di proteine, più che le uova ed il doppio che il latte di mucca, le proteine sono sempre equilibrate, cioè hanno tutti gli aminoacidi essenziali, anche quelli rari ed assenti negli altri vegetali; è pur vero che si parla di rapporti in peso (è difficile mangiare mezzo chilo di foglie), ma sono comunque valori strabilianti.
-         Le foglie contengono il quadruplo di vitamina A che le carote, 8 volte la vitamina C delle arance, il triplo di potassio delle banane, hanno sapore leggermente piccante ma grato, possono essere consumate crude in insalata ma possono anche essere consumate cotte come gli spinaci o in torte salate.
-         La pianta produce fino ad 60 - 80 lunghi baccelli lunghi anche 30- 45 cm che contengono circa venti semi tondi che sembrano fagioli, recanti una membrana cartacea traslucida. I semi possono essere cotti ed hanno il sapore dei ceci, ma soprattutto sono macinati a produrre un olio eccellente: l'olio di Moringa, con rese notevoli (fino al 55% in olio, si noti che le olive rendono al massimo il 20-22% circa in olio), l'olio per la maggior parte è purissimo ed eccellente acido oleico, cioè lo stesso saporito olio insaturo delle olive, il resto sono oli di ottima qualità di valore alimentare; la pasta (panello) residua alla macinazione è al 60% costituita da eccellenti proteine, il resto sono carboidrati o fibre; come per le foglie ha  un assortimento equilibrato e completo di aminoacidi, ottimo per l'alimentazione umana; la soia una eccellente sorgente di oli alimentari non produce più del 30% di residuo proteico alla frangitura, ed ovviamente non ha corredo equilibrato e completo, ed è utilizzato per produrre mangimi di alta qualità. Anche il panello di Moringa può essere usato come mangime di altissimo valore.
-         I fiori possono essere mangiati in insalata.
-         Le radici (in piccola quantità) possono essere usate come aromatizzante (come si usa il rafano o “cren”), infatti sono molto piccanti.
-         Il miele prodotto dai fiori è eccellente.
-         Il legno dà una tintura azzurrina alle stoffe, (la pianta è stata nominata in italiano “sàndalo azzurro”), e può essere usato come origine di tannini per la concia delle pelli.
-         I baccelli immaturi bolliti interi sono considerati un ottimo ricostituente ed afrodisiaco per ambo i sessi (semplicemente: sono molto nutrienti) e per il secondo uso sono detti in India “mazza di tamburo” (se volete fare maliziosa ironia sul termine avete indovinato).
-         La farina di semi è un elettrolita adsorbente (catturante ed agglutinante) incredibilmente efficace, mescolata con acqua è un purificante molto efficiente, fa precipitare al fondo dei recipienti tutte le sostanze tossiche ed i corpi batterici, restituendo acqua limpida e pura anche quando è introdotta sporca ed inquinata. In larga parte del mondo tropicale è detto l'”albero dell'acqua pulita”.
-         C'è ancora un uso che però esito a citare, lo faccio per dovere di cronaca, (ad ognuno la propria responsabilità), l'olio di Moringa è potenzialmente una ottima sorgente di carburante biodiesel, e speriamo che non incuriosisca qualcuno, gli usi di prima bastano ed avanzano, prima di bruciare stupidamente una così preziosa sorgente vitale in un motore.

Ha molti luoghi dove vivere e piano piano i paesi tropicali di clima caldo, spesso poveri (Africa, America, Asia, Australia) hanno adottato l'albero di Moringa.
Difetti dell'albero? Nessuno salvo il fatto di non resistere al fuoco degli incendi boschivi (il legno ha consistenza debole e spugnosa).
E' una eccellente pianta pioniera, ma anche qui ha un punto vulnerabile, le capre e le pecore nei paesi del sud (che allevano allo stato brado capre o pecore), che non la conoscevano, dopo che l'hanno assaggiata la cercano per chilometri e letteralmente la divorano fino alle radici, capre e Moringa sono semplicemente ....incompatibili tra loro. La Moringa vive solo se è tenuta separata da capre e pecore, (come del resto succede anche tra capre e viti da uva, o col granturco).
Ancora una cosa, tutti gli erbivori la amano, (per mangiarla) erbivori in senso esteso, anche le carpe sono erbivore, e quindi ne vanno pazze.
Come direbbe Totti: troooppo buona...
Per chi la volesse coltivare: non resiste all'aperto a temperature sotto lo zero, salvo per brevissimi periodi di tempo (qualche debole brinata) e solo con piante adulte e ben disidratate in posizione protetta. E' alta fino a otto – dieci metri, (ma di norma è potata bassa). La pianta fa bei fiori ma non ha un portamento elegante (ha un portamento un po' ...“disordinato”). Accetta qualsiasi terreno purché ben drenato e moderatamente concimato, non eccedere con le concimazioni, non è abituata. Si riproduce eccellentemente per seme

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