lunedì 13 luglio 2015

Genziana: introduzione, proprietà fitoterapiche e principi attivi

Genziana: introduzione, proprietà fitoterapiche e principi attivi

La Genziana (Gentiana lutea L.), altrimenti nota come Genziana maggiore, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Gentianaceae.
La Genziana è originaria dell'Europa centro-meridionale e si sviluppa nei prati e negli alpeggi. Predilige terreni poco umidi ed è diffusa fino ai 2000 m s.l.m.
La Genziana viene usata in fitoterapia ad uso interno per le sue proprietà: amaro-toniche, eupeptiche, corroboranti e febbrifughe, mentre per uso esterno vanta proprietà: disinfettanti ed antibatteriche.
La Genziana trova quindi impiego per uso interno nel trattamento della dispepsia, delle turbe del sistema gastrointestinale, della flatulenza, della ipo-secrezione gastrica, della febbre, dell'anoressia, delle atonie gastriche e delle disappetenze nei bambini. Per uso esterno, la Genziana è indicata per lavare le ferite e le piaghe.
Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono: le radici. La radice di Genziana ha un sapore caratteristico subito dolciastro, poi amarissimo e persistente. Il colore della radice di Genziana maggiore è giallo brunastro all'esterno e giallo arancione all'interno. La consistenza della radice è spugnosa. Nella radice si trova un principio attivo molto importante che è la genziopicrina (secoiridoidi glucosidici), che conferisce il tipico gusto amaro e la classica proprietà erboristica alla pianta. I principi attivi caratterizzanti sono: sostanze amare (gentiopicrina, amarogentina, sverziamarina, sveroside), zuccheri (genzionosio, genziobiosio, saccarosio), sostanze coloranti, pectine, olio essenziale ed alcaloidi (genzianina). I glucosidi amari sono i principi attivi di maggiore rilevanza all'interno della Genziana.

Genziana: modo d'uso, dosaggi, formulazioni ed impiego nelle tisane

Nella moderna fitoterapia la Genziana viene utilizzata sottoforma di estratti secchi titolati, estratto fluido, infusi, macerati, polveri e tintura madre. Le relative dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a: 1-2 grammi di radice in 150 ml di acqua bollente (infuso), 2 grammi di droga Genziana in una tazza di acqua fredda lasciati macerare per 4 ore (macerazione), 1 g di polvere per tre volte al giorno.
Gli effetti collaterali che la Genziana può causare sono: gastrite, ulcere, cefalea, iperacidità e crampi addominali.
L'impiego della Genziana è controindicato in gravidanza, in allattamento e in pazienti con ulcere, gastriti, ernia iatale, iperacidità, esofagiti o ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della Genziana maggiore.
L'impiego della Genziana nelle tisane trova spazio per le sue proprietà amaro-toniche, eupeptiche, corroboranti e febbrifughe. Nella medicina popolare la Genziana era usata, oltre che per l'azione amaro-tonica, per stimolare le difese immunitarie; mancano tuttavia adeguati studi clinici e farmacologici che ne confermino l'efficacia. L'estratto secco standardizzato è la preparazione più indicata da utilizzare in compresse o capsule a scopo tonico-energetico. Invece, l'estratto fluido di Genziana maggiore rappresenta la forma più adatta a scopo aperitivo. Le preparazioni erboristiche tradizionali come tisane, infusi, succhi e decotti, non permettono invece di stabilire con esattezza la quantità di principi attivi somministrata al paziente, il che aumenta il rischio di insuccesso terapeutico. In una tisana, infatti, le quantità di principi attivi estratti possono essere eccessive o più comunemente insufficienti, oltre al rischio di estrarre anche componenti indesiderate

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