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CONSIGLI ALIMENTARI
Le virtù del “mate” di Papa Francesco
Datemi un porongo (cioè una piccola zucca), una bombilla (una cannuccia di metallo schiacciata all’estremità e con un foro che funge da fltro), poi un po’ d’acqua calda e vi servo la bevanda amata dall’argentino Papa Francesco: il “mate”. Con la sua spontaneità e familiarità il Papa ha conquistato tutto il mondo, facendo percepire il capo della cristianità come un amico di tutti, un concittadino, un fratello, non più l’inarrivabile e schermato capo di Stato. Di lui si vuole condividere tutto, persino il non canonico tango: ciò che piace a lui, piace a molti, anche il “mate” (Ilex paraguanensis). La pianta appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae, le sue foglie, specie le più tenere, venivano utilizzate dagli indios guaranì come infuso. Gli spagnoli appresero l’usanza e chiamarono la bevanda “mate”, che deriva da matì il cui signifcato in lingua quechua è “piccolo bicchiere”. Le foglie, con o senza picciolo, costituiscono la yerba mate o “tè dei Gesuiti“ (proprio come il Papa). La corroborante bevanda è di tipo nervino, ha sapore amaro-vegetale e contiene molti principi attivi, utili alla salute umana: caffeina (più abbondante nelle foglioline giovani), teobromina, teofllina, tannini, colina, vitamina C, vit. B1 e B2, minerali, specie il potassio. Come tutti gli alimenti nervini, tipo il nostro caffè, agisce sul sistema nervoso centrale e infatti non bisogna superare le tre tazze al dì.
Effetto dimagrante. Entro questi limiti si ottengono i benefci delle componenti appena descritte permettendo una remise en place del nostro umore. È una bevanda molto diuretica e contemporaneamente favorisce un blando dimagrimento, proprio grazie all’azione drenante sui liquidi in eccesso presenti nell’organismo. Ne usufruiscono anche coloro che soffrono di ipertensione arteriosa e le donne quando si instaura la classica sindrome premestruale. I benefici che derivano dall’uso costante del “mate” sono anche da attribuire agli effetti rilassanti sulla muscolatura liscia e, quindi, anche sul muscolo cardiaco. La caffeina e la teina favoriscono un certo dimagrimento perché questi due alcaloidi esercitano una blanda azione lipolitica, quindi aiutano a scindere i grassi agevolando la loro eliminazione. È da limitare quotidianamente per chi assume anticoagulanti e antidepressivi come il litio, oppure ormoni tiroidei.
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